Tisana n°3

Il giardino dei meditatori sorse nel 2096, quando la scienza dimostrò una volta per tutte che l'anima è sicuramente la sostanza che tiene insieme il corpo, e che non lo abbandona subito dopo la morte, bensì evapora a poco a poco nel corso della vita.

"Piccoli atomi di anima si staccano (e vanno chissà dove) mentre sogniamo, e non tornano più indietro, se non come atomi ricordo": questo è l'assioma fondamentale che campeggia sull'attico della porta del giardino. Dentro troviamo loro, le statue dei meditatori e delle meditatrici che si sono messə lì, concentratə a tenere l'anima ferma, a fissarci lo sguardo sopra, a dirle guai a te se ti muovi; a diventare coscienza pura, motore immobile, pensiero che pensa sé stesso.  Com'è noto, le sculture in questione non sono delle vere e proprie sculture, ma esseri umani solidificati nei secoli: su di loro crescono muschio, fiori, e i ragni ci tessono sopra le ragnatele. Stranamente i volatili le risparmiano dai loro escrementi, giusto ogni tanto si posano con le zampette, restano un po' lì e poi spiccano il volo, come rigenerati.

Ma la pace del giardino è stata interrotta questa notte,  quando un gruppo di naziskin ha profanato il profanabile. Come potete vedere  hanno imbrattato le opere con scritte meditofobe.

"No al qui e ora, viva il di là e il fra un po'"

"Namastocazzo!"

Alcune statue sono state letteralmente spaccate. Le anime, conservate perfettamente all'interno, sono fuoriuscite da questa parte, vedete? Probabilmente si sono poi fuse con le cose naturali del cosmo, ma chissà con quale grado di consapevolezza e di controllo, perché un paio d'ore più tardi si è alzato un vento minaccioso, e poi il cielo si è messo a vibrare come un'interferenza, e l'aria è diventata molto calda, e tutti i profanatori naziskin meditofobi sono stati colpiti da una serie di fulmini precisi e senza scampo.