domenica 23 maggio 2021

Tisana n°1


Il primo maceralìti della storia è stato brevettato nel 2016 da Giampiero Robetti, ma gli eccessivi costi di produzione ne hanno ostacolato l'ingresso nel competitivo mercato dei robot da cucina. Trattasi di un coso dalla forma semi semi semi sferica, a spicchiotto appuntito, con una parte a bacinella piena di buchi, diciamo a scolapasta, con un contenitore esterno e un risucchiatore interno, venti valvole di sfogo senza zone di filtraggio. La funzione principale del maceralìti è quella di ridurre i litigi: ci si può infilare dentro un litigio così com'è, senza pulirlo, con tutta la pelle, e l'aggeggio ti fa la riduzione. Lo stesso Giampiero Robetti suggerisce alcune ricette. Eccone una, dal blog di Giampiero Robetti:


«Hai mai pensato a come sarebbe mangiare una rissa al sangue, una sfuriata mattutina, un battibecco acido, un pestaggio all'alcol? Se non ne puoi più di mangiarti il fegato e vuoi provare qualcosa di diverso, sei nel posto giusto: io sono Giampiero Robetti e questa è la ricetta del Bisticcio di litigata serbaggia. Vai con la sigla.

«Bene, cominciamo! Prendete la litigata (io ho detto serbaggia, ma se non la trovate va bene anche quella comune), sbattetela molto, servitevi di una mazza da baseball se vi viene più comodo, e con un coltello procedete al recupero di tutti gli screzi. Per il momento metteteli da parte. Poi con la mano arpionate e strappate i due scazzi che stanno sotto la litigata e schiacciateli fra loro fino a farne una farina. Il mio consiglio è quello di digrignare bene i denti, sembra una sciocchezza ma così facendo eviterete i grumi. A questo punto adagiate la litigata su un piano di lavoro, e ripetutamente prendetela a testate. La rigirate dall'altro lato e ripetete l'operazione. Noterete che la litigata assumerà un colore livido, solo allora potrete iniziare a massaggiarla coll'olio piccante. Mentre massaggiate la litigata col peperoncino, dovete infilarle all'improvviso, a tradimento, quando meno se l'aspetta, nel corpicino le vostre unghie, meglio se trascurate da settimane...

«Fantastico!, ho fatto una pausa per lavarmi le mani e fumarmi un sigaretta, nel frattempo la litigata si è riposata, e adesso possiamo riprendere.

«Ricapitoliamo: abbiamo pestato e massaggiato col piccante, ora, nelle scalfiture prodotte dalle nostre grinfie, andiamo a inserire del sale grezzo e spruzziamo con succo di lime. Raccogliamo poi la bile rimasta sul piano di lavoro e la versiamo in una ciotola. A questo punto prendiamo la litigata e la mettiamo a marinare nella sua stessa bile, ci sputiamo sopra tre volte e aspettiamo 6/7 ore. Molto importante: la litigata va controllata ogni dieci minuti. Come si fa: bisogna andarle vicino con la fronte e poi la si deve guardare molto male, urlandole contro qualcosa, fate voi, se non avete della rabbia fresca va bene anche rinfacciarle roba vecchia. Quando vedete che la litigata è tutta intrisa di cattiveria, la mettete nel maceralìti, estraete il succo e versate la riduzione di veleno in un bicchiere. A questo punto lo scarto della litigata sarà ridotto a uno straccetto, allora noi lo andiamo a impanare con gli screzi e la farina di scazzi preparati in precedenza, e poi l'andiamo a friggere. Impiattiamo, versiamo la riduzione, e la nostra litigata è pronta per essere lanciata ai piccioni.

«Perfetto!, siamo giunti alla conclusione, care amiche e amici, sappiate però che esistono diverse varianti di questa ricetta di litigata: c'è chi le spara, chi la colpisce con una bottiglia rotta, chi la tiene legata in cantina, chi la denuncia, chi usa l'abbattitore, chi la cova per giorni, fate voi, ma ricordate che nella vita, come in cucina, se trasmettete emozioni avete già vinto».











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