martedì 22 giugno 2021

Tisanina n°10


 d.s.C = dopo il secondo Cristo.

Oggi avevo del tempo libero, così sono venuto a visitare questa chiesa. Non ne so niente al riguardo, menomale che lì c'è una scolaresca. Mi intrufolerò e sentirò le spiegazioni della prof.

«Allora ragazz, ci troviamo nel mono-stereo di San Johnatan da Brambate, frate fondatore del disordine dei monaci raverini (110 d.s.C - 189 d.s.C.)

«Se alziamo la testa possiamo ammirare le campate per aria, con le volte a botéllon, vi ricordate?, le abbiamo viste martedì in classe... Mentre, se abbassiamo leggermente lo sguardo, troviamo la meravigliosa scultura del Cristo Sottocassa. Osservate bene questa scultura, qual è la cosa che dobbiamo sapere? C'è un'evoluzione dell'iconografia della crocifissione, chi me la sa spiegare? Non vi ricordate cosa abbiamo detto?, allora lo ripetiamo: in epoca medievale esistevano due tipologie di rappresentazioni del Cristo: il cosiddetto Christus Triumphans, il Cristo trionfante, e...? Esatto, brava Francesca, il Christus Patiens, cioè il Cristo sofferente. Che poi è stata la scelta preponderante per oltre duemila anni. Oh, invece, in questo caso, guardate gli occhi di  questo Cristo, come vi sembra il suo volto?»

«Felice!»

«Strafatto!»

«A tremila!»

«Esatto. E come si chiama dunque questa tipologia di Cristo?, chi lo sa? Il Cristo Sballone, bravo Michele! Bene. Non tutti sanno che, un tempo, lo Stato della Chiesa perseguitava l'ordine dei monaci raverini. Vi sembrerà assurdo. Questo avveniva perché il loro punto di vista sull'estasi era del tutto rivoluzionario. Come si difesero i monaci raverini da queste persecuzioni? In nessun modo. Semplicemente furono costretti per moltissimi anni a svolgere le loro funzioni in clandestinità, rifugiandosi  in territori reconditi quali selve, boschi, letti di fiumi asciutti, fabbriche abbandonate, ponti rotti, treni deragliati e quant'altro.

«Fortunatamente, nel 276 d.s.C, Papa Urbano DJ Set approvò la regola raverina e ne sposò la causa, sparando, per la prima volta nella storia del Vaticano, l'Angelus techno a tutto volume dalle finestre di San Pietro. Bene, andiamo avanti nel mono-stereo e troviamo, lateralmente, delle piccole nicchie, dette edicolette, con all'interno le statue dei monaci spacciatori, ognuna delle quali dedicata a una sostanza in particolare. Molto bella questa statua del Frate chinato con torcia, che rappresenta un monaco in cerca del fumo cadutogli nel prato. Evidente qui il simbolismo religioso della fede e della ricerca.

«Ecco invece, se guardate in alto, le vetrate psichedeliche, le vedete? Sono tutte incentrate sulla processione al bagno delle sorelle rimastine, che qui vediamo raffigurate con i classici pantacollant leopardati e i tradizionali marsupi artigianali. Nell'abside invece abbiamo l'altare, dove tutt'oggi si riceve la comunione: pensate che prima della nascita dell'ordine dei monaci raverini, al posto del classico cartoncino di LSD, i fedeli mettevano sulla lingua un sottilissimo, diciamo così, dischetto di pane, che loro chiamavano ostia, e che era completamente insapore e senza effetto alcuno».












2 commenti:

Fastidiosetta ha detto...

Il Cristo Sballone fu tradito dall’amico guardia, di nome Giuda, che fece una soffiata al commissariato di zona. Dicono.

Ciro Teleffe ha detto...

Eh la storia si ripete.